Il sistema operativo si installa direttamente sull’hardware, mentre la tecnologia della virtualizzazione non si appoggia su di esso, l’hardware diventa astratto e le macchine virtuali “risiedono all’interno” dell’ambiente chiamato Hypervisor.
La virtualizzazione del server è il processo che consente di suddividere un server fisico in più server virtuali per mezzo di un’applicazione software. Ogni server virtuale può eseguire i propri sistemi operativi in modo indipendente.
La virtualizzazione crea possibilità tecnologiche completamente nuove.
Invece di costruire un sistema completo (compreso l’hardware e il sistema operativo basato su di esso), si crea semplicemente una sua versione virtuale, come dire l’illusione di un ambiente PC.
Questa tecnologia viene utilizzata, ad esempio, nello sviluppo software per creare un ambiente di test sicuro. Perché funzioni, una macchina virtuale deve basarsi su un sistema fisico reale.
Tra i due livelli è necessaria un’istanza in grado di connetterli senza essere troppo influenzata dai livelli fisici o virtuali. Pertanto, un livello astratto funge da mediatore: il cosiddetto hypervisor.
Perché virtualizzare?
- Per permettere a configurazioni datate di continuare a funzionare (S.O. datati con Gestionali datati, ecc..)
- In caso di elevata complessità di un server (riconfigurare tutti i servizi può richiedere molto tempo)
- Per ridurre i tempi di ripresa in caso di disaster recovery
- E’ possibile fare dei test in maniera sicura o creare macchine virtuali di test
- Per centralizzare, per avere un’unica macchina fisica performante, un solo UPS, un solo raffreddamento, un solo Armadio ecc..
- Per separare i vari servizi (server posta, server gestionale… DC, FS ecc..) in modo che se una macchina virtuale va in crash, il disservizio è limitato a quella macchina.